Polveri sottili e il riscaldamento domestico nel bacino Padano
Il discorso sulle polveri sottili (Pm10 e Pm2.5) è complesso perché la concentrazione di particolato fine nell’aria resta ampiamente influenzata dalle condizioni atmosferiche come le precipitazioni, l’intensità dei venti e così via. Tra l’altro, la principale fonte di emissioni di PM10 primario nel bacino padano è la combustione per il riscaldamento domestico e non il traffico veicolare.
Tanto che l’Arpa della Lombardia, nei giorni scorsi, riguardo al rapporto tra coronavirus e qualità dell’aria, ha diffuso una nota in cui spiega che non è opportuno fare, in questo momento, (neretti nostri) “una valutazione specifica di merito, essendo la situazione in evoluzione e in quanto non dispone di tutti gli elementi necessari allo scopo”.
Un’analisi approfondita, chiarisce poi l’Arpa della Lombardia, “richiede dati quantitativi, come per esempio i flussi di traffico o la produzione industriale, oltre che analisi di laboratorio sul materiale particolato raccolto
E per eseguire confronti è necessario anche considerare la meteorologia, elemento che varia di giorno in giorno: “Non si può quindi semplicemente confrontare la situazione di queste tre settimane con quella dell’anno precedente o delle tre settimane precedenti, poiché sarebbe un’analisi semplicistica”.
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Foto: Eco di Bergamo | Fonte : QualEnergia